giovedì 30 marzo 2006

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Fare il cacciavite, se ci penso bene, mi spaventa un po'...

martedì 28 marzo 2006

altro giro di vite

Sta mattina mi sono svegliata con l'assoluta convinzione che è il caso di darmi una scadenza, come il latte, ma a lunga conservazione, la mia data per prendere in mano la mia vita è settembre, spero di avere buone notizie prima, se no...si riparte da zero, per l'ennesima volta, con altri mille sogni su cui fantasticare e almeno uno da rincorrere seriamente...vorrei farcela, posso farcela.
Qualsiasi cosa accadrà non mi levo di dosso l'animo sognatore e questo non può che essere un vantaggio!


Intanto in quel di Milano oggi pomeriggio si è scatenato un bel temporale primaverile con tanto di salto della luce e grandine...la mia macchinina di nemmeno sei mesi è stata risparmiata dai gibolli, per ora!

sabato 25 marzo 2006

ricomincia l'orrore

Da oggi in Canada si riapre la caccia alla foca e ai cuccioli di foca, scrivo solo per esprimere il mio totale dissenso nei confronti della caccia in generale, di metodi barbari e orribili per uccidere gli animali per farne una pelliccia.
E andando oltre, a tutti i maltrattamenti, agli abbandoni, alla vivisezione, agli esperimenti che portano alla morte sicura, lenta e crudele, a tutto ciò che viola il diritto alla vita, anche degli animali.
Vado a dormire con il pensiero a tutte le 350mila foche che miriranno in questo periodo...

venerdì 24 marzo 2006

anche se non lo leggerai mai....

mi spiace...lo scrivo perchè forse non ho il coraggio di dirtelo, perchè lo so che ti sembrerebbe la solita scusa del cazzo, con la solita faccia da culo dalla solita figlia stronza che non sai perchè ce l'hai e che non ti meriti questo trattamento, ma quando sta sera urlavi fino a sgolarti...lo so che non ce l'hai con me o meglio non solo...lo so che è un periodo di stramerda e lo so che dovrei esserti più vicino....
mi spiace...

mercoledì 22 marzo 2006

flusso

pioggia che non lascia prendere il volo ai sogni, ma da il tempo di rivivere i ricordi o quello che i ricordi lasciano sulla pelle, musica italiana anni '70 da due giorni in negozio, lo sciopero dei mezzi per cui esco due ore prima dal lavoro, la mamma, i negozi di milano, quei negozi dove una volta anche io ci entravo e con 20.000 lire compravo jeans e maglietta perchè erano negozi da/per/di straccioni e che ora son tutti firmati, griffati strafighi, passeggio, un compleanno molto importante che è appena passato, una fasta altrettanto importante che mi è scivolata addosso facendo finta di non conoscermi, il pensiero che forse ho anche voglia di venirti a trovare, il pensiero che ti vengo a trovare quotidianamente, il dubbio che forse non è abbastanza, la certezza che poco alla volta inevitabilmente mi sono abituata a non vederti, la tristezza nel fatto che sarebbe come essere estranei, pioggia e ancora pioggia, la speranza di voltare pagina e non avere sorprese troppo brutte, frasi che si rincorrono, una che si ferma "credo che non ci possano essere giorni infelici".

martedì 21 marzo 2006

ho visto una rondine!

E' primavera, volevo solo sottolinearlo visto che è la stagione che in assoluto mi piace di più!

The verde al gelsomino

Sta sera sono arrivata a casa dopo la mia mezza giornata lavorativa e le balle girate perchè il capo ha un carattere di mierda e...lasciamo stare, vah! Ho mangiato le mitiche polpette della mia stramitica nonna con l'insalata affogata nell'aceto balsamico e alla fine al posto del caffè mi son preparata una bella tazzona di the verde al gelsomino.


Una volta pronto sono salita, ho appoggiato la tazza sul tavolino in sala e mi son messa al computer a smanettare qua e là, ho spulciato qualche blog, ho guardato un paio di foto, è passata un'ora, le mani ghiacciate perchè in casa fa più freddo che fuori e un solo pensiero
"Però come ci starebbe bene una tazza di the"
spengo il pc e sto per andare in cucina quando mi casca l'occhio sul tavolino...una tazza di the...gelata...la prendo e la riscaldo al microonde...e anche in questo caso solo un pensiero
"Ma se sono stordita!"


A voi i commenti, se c'è da commentare!

giovedì 16 marzo 2006

nel quotidiano

Oggi ho pranzato alla Feltrinelli, ero seduta al mio bel tavolino con davanti il mio sugoso piatto di maccheroni che pensavo ai fatti miei a metà tra il conscio e l'inconscio, a un certo punto sento una voce tremante, un po' arrugginita che mi chiede "Scusi signorina, la disturba se mi siedo qui con lei?" era un vecchino ingiacchettato e incravattato che una volta posizionatosi sulla sedia ha cominciato a fare due discrete chiacchere...e tra una chiacchera e l'altra mi dice che è lì perchè alle 16 c'è prodi, che lui è un alpino in pensione, ma soprattutto un partigiano, qualche aneddoto dei bei tempi andati, qualche considerazione sull'Italia di oggi e poi la sua allegra famigliola le figlie le nipotine... la pausa pranzo è volata come raramente è successo e io ho incontrato un'altra persona a cui volentieri lascerò un pezzetto della mia memoria!

lunedì 13 marzo 2006

collaudo fatto!

Di rientro dal fine settimana godereccio mi sento proprio felice e soddisfatta, anche se vado via sana e torno sempre un po' malata...
La partenza direzione liguria è avvenuta venerdì notte, ho provato e riprovato a non addormentarmi, ma ogni tanto il sonno ha avuto il sopravvento, e me ne vergogno, povero jappino solo alla guida del suo puffo burlone (e antipatico, visto che ha deciso di non far funzionare il riscaldamento...) ci siamo spinti fino a Savona dove abbiamo reputato opportuno accamparci per la notte sotto le mura della rocca. La sveglia è stata intorno alle 11 e dopo più di un'ora (con caalma!) Savona ci ha visto vagare per le sue vie alla ricerca del posto giusto per fare la colazioncina (e sfruttare il bagno) a base di cappuccio, focaccetta, chiaccherata e risate con il proprietario e il suo amico, entrambi ben oltre la soglia degli anta!
Altro giro altra mangiatina, ci capita di passare davanti a una friggitoria e non ci scappa una porzione di patatine fritte con majonese e una fogasetta imbutja (così si legge, non so come si scrive), brave giro sulla rocca con panorame sul deposito del porto e poi si risale sul puffo per raggiungere la reale destinazione: le grotte di Toirano.


Ovviamente la grotte non stavano propriamente sulla costa e quindi il puffo e iljap hannop affrontato la loro primavera salita non senza timore di non farcela, la prima era d'obbligo e io ho anche proposto timidamente "Primino?!?" ma loro sono arrivati su a testa alta, le grotte meritano davvero una visita e andateci tutti se passate di là e non le avete mai viste, scendendo dai monti abbiamo fatto tappa rifocillante, che tradotto vuol: dire vasetti di leccornie varie che ci siamo poi spazzolati come aperitivo.
Cenetta a Spotorno, all'andata avevamo addocchiato un parcheggio per camper che sembrava l'ideale, e lì piazzammo il puffo, tra noi a il mare c'era solo l'aurelia e la spiaggia, perfetto, visto che il programma della domenica era: sveglia e svacco in spiaggia al sole, mangiare e bere all'occorrenza. Domanica ci svegliamo con l'alba e io che dico "wow, guarda che bello!" un mugugno di conferma e si ritorna al mondo dei sogni, quando ci alziamo crediamo sia già pomeriggio inoltrato e un po' schifati di noi stessi ci diamo una piccola mossa per poi scoprire che erano solo le 11 e che fuori dal camper ci aspetta un tempo molto poco clemente con il sole, sì, ma un vento che sembra portar via anche me! Imperterriti ci facciamo il nostro bel giro, mangiatina a base di focaccia e tra vento e pigrizia ci scappa anche lo sbiocchino pomeridiano prerientro.


Il ritorno è stato devastante, tra raffiche di vento a migliaia di km all'ora e calcoli sul consumo del puffo, cartelli luminosi che intimavano di uscire dall'autostrada a tutti i telonati, furgonati e camper per forte vento e la statale dove il vento era anche più forte, quindi conseguente inversione e rientro in autostrada, ad Alessandria prendo in mano le redini dellasituazione mettendomi per la prima volta alla guida in modo serio...tutto bene, soprattutto perchè ho cercato di incrementare la mia collezione di specchietti!


E ora, fatto il collaudo c'è solo da aspettare la prossima partenza!
Grazie jappino, grazie puffo!

venerdì 10 marzo 2006

oh caspiterina!

Sono in quel di vercelli, a casa di iljappino sta sera dovremmo partire, anzi partiamo per il primo week-end collaudo del puffo, la meta è la liguria ma ho come la sensazione che per dormire ci fermeremo al primo autogrill visto che lui ancora deve arrivare dobbiamo docciarci (io avrei già dovuto farlo, ma cazzeggio!) caricare il furgone magari smangiucchiare...come al solito tutto in tabella di marcia!


E' stato bello entrare in casa e vedere sul tavolo tutte le cose da caricare, bicchieri, caffè, the, guide, presine...tutto rigorosamente blu!


A lunedì miei cari! Buon fine settimana!

Sembra a volte di avere quasi una certa padronanza della propria vita.

mercoledì 8 marzo 2006

in fuga da ovunque.

Oggi è uno di quei giorni in cui anche l'altrove mi starebbe stretto, ogni parola, ogni gesto lo sento come un macigno sulle mie spalle che devo portare in cima al monte più alto.
Uno di quei giorni in cui nemmeno il letto mi sarebbe stato amico perchè i sensi di colpa della nullafacenza sarebbero stati troppi.
In cui il sole e il vento non hanno aiutato a ripulirmi dal senso di inadeguatezza alla vita, a questa vita.
In cui l'incertezza si fa sentire ogni minuto che passa sempre di più, sempre più profondamente, fino quasi alle fondamenta.
In cui forse solo un'abbraccio lungo un giorno potrebbe migliorare la situazione, un abbraccio caldo e silenzioso perchè solo nel silenzio a volte riesco a dire tutto di me, perchè solo così darei la libera uscita a queste lacrime che spingono.
Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei aver già deciso cosa fare da grande, in cui mi farebbe comodo avere delle certezze, anche quelle di una vita monotona.


Però poi questi giorni così passano e fortunatamente rimane la mia pazza e imprevedibile vita, ma credo che me ne accorgerò solo domani che è meglio così...

lunedì 6 marzo 2006

i sogni son desideri

Chissà se davvero un giorno o l'altro si realizzeranno dei sogni... Oggi intanto sembra andato un po' in frantumi l'ultimo su cui mi ero fissata, diciamo che la chiaccherata con La Sciura ha avuto effetti demotivanti, ma forse si può fare lo stesso, o meglio farlo si può fare il problema è sempre viverci!!!

giovedì 2 marzo 2006

Ci siamo quasi

Altro week-end altro giro, altro regalo! Domani h:14.18 circa treno direzione puffo burlone per il secondo week-end di duro lavoro prima della vita da strada, i lavori sembra che aumentino e basta, ma non demordiamo!
Appena possibile si mette in moto e si va, un piccolo giro credo che ce lo concederemo anche in questi giorni! Tanto s'improvvisa come al solito per destinazione e modalità!


Ah! Oggi mi è arrivata la bolletta di libero...ma tanto non li pago, per chi sapesse i trascorsi!


Vi delizio con due righe, che saranno un po' di più, di un libro che consiglio di leggere!


 


Fissando un cubetto di zucchero che si sciogliva nella tazza della camomilla, Chloe, sulla cui presenza facevo affidamento per dare un senso alla mia vita osservò:"Non possiamo andare a vivere insieme, io ho questo problema: devo vivere da sola, altrimenti mi dissolvo. Non voglio tenerti fuori dalla mia vita, è una questione psicologica, uterina. Non intendo dire che non ti desidero, è che ho paura a desiderare solo te, paura di scoprire che di me non è rimasto niente. Ti prego scusami, temo che dovrò restare una ragazza con la valigia".


La valigia di Chloe. L'avevo vista per la prima volta all'aereoporto di Heathrow, un cilindro color rosa brillante con una tracolla verde acceso. In sua compagnia era arrivata alla mia porta, la prima sera che era venuta per restare, scusandosi una volta di più per i suoi offensivi colori, dicendo che serviva a dar ricovero allo spazzolino da dentie ad abiti puliti per il giorno dopo. Avevo creduto che quella borsa fosse una presenza occasionale, qualcosa di cui aveva bisogno prima di essere abbastanza a suo agio da trasferire stabilmente a casa mia spazzolino da denti e guardaroba. Da quella borsa invece non si separò mai, ogni mattina la rifaceva come se fosse l'ultima volta che ci vedevamo, come se l'eventualità di lasciare in giro anche un sol paio di orecchini costituisse u intollerabile rischio di dissoluzione.


Eppure nonostante la sua efficienza con il bagaglio, Chloe col tempo cominciò a lasciare cose in giro. Non lo spazzolino o un paio di scarpe, ma pezzi di se stessa. Iniziò con il linguaggio: mi abituai a dire, come Chloe, non sempre al posto che mai, a dire fa' attenzione prima di riattaccare il telefono. A sua volta lei mutuò da me perfetto! e se davvero la pensi così. Poi, a infiltrarsi tra noi, furono reciproche abitudini; da Chloe imparai la necessità del buio totale in camera da letto, lei iniziò a piegare il giornale alla mia maniera, io cominciai a girare in circolo intorno al divano quando pensavo a un problema, lei prese gusto a sdraiarsi sul tappeto.


da "Esercizi d'amore" di Alain De Botton